Il progetto della nota pittrice, realizzato con la lista Asti al Centro
Fra i candidati alle elezioni comunali di domenica prossima spicca il nome di Marisa Garramone, notissima pittrice con galleria d’arte permanente in via Astesano 9. Ha sposato e rielaborato il progetto della lista Asti al Centro, l’unica ad avere un programma specifico in questo senso.
«Io ho esercitato la professione di architetto d’interni per oltre 40 anni, – ci spiega Marisa Garramone – questo non mi ha precluso la mia passione per la pittura e l’arte, sempre al centro dei miei pensieri. L’arte è una parola utilizzata da tanti, ma a mio parere pochissimi ne conoscono il vero significato. Forse solo chi fa dell’arte la propria professione, comprende il suo vero valore. Perché gli artisti sono dei prescelti. Ed hanno un potere enorme. Attraverso l’arte si possono usare linguaggi diversissimi e utilizzare performance per denunciare e mettere sotto i riflettori situazioni e testimonianze della nostra quotidianità».
Ed è forse per questo che le mostre, e le rassegne artistiche in generale, sono grandi occasioni di socialità che andrebbero sempre più coltivate?
«È da parecchi anni che interagisco con tante associazioni astigiane e non, coinvolgendo artisti in eventi tradizionalmente solo per alcuni settori. Il mio fiore all’occhiello è senz’altro Passepartout en hiver in collaborazione con la biblioteca Astense Giorgio Faletti. Sono riuscita a convincere e a far riconfermare da oltre 10 anni l’inserimento di pittori che hanno l’intento di interpretare con la propria Arte i vari testi di scrittori e relatori che si susseguono tutte le domeniche invernali. È un continuo susseguirsi di emozioni visive e parole. Nel tempo sono stati trattati gli argomenti più diversi: un confronto a colori, parole e pennellate. Ecco, è così che intendo promuovere l’arte».
Ma veniamo al progetto specifico sull’arte che state predisponendo
«Il primo passo che vogliamo fare è sicuramente la realizzazione di uno spazio permanente dove poter coinvolgere iniziative culturali, non solo pittoriche. Asti ha tantissime situazioni da troppo tempo in stallo, con molte problematiche. Come sempre confido nella grande potenza e nella forza che l’arte sa dare. L’arte dà equilibrio, ciò che amiamo spesso ci attrae perché ci da quello che ci manca, controbilancia quello che siamo. L’arte migliora la vita».
Ma secondo lei, qual è la sensibilità degli astigiani per l’arte?
«I musei sono spesso affollati, le gallerie d’arte anche. L’arte è sempre inclusiva, è in grado di unire: musica, scultura, poesia, cinema pittura. L’Arte per sua natura non separa ma integra. C’è interazione, dialogo. Trovo che l’arte sia un’opportunità per riflettere su se stessi e sul mondo che ci circonda. Proprio nelle ultime mostre che ho curato a Palazzo Ottolenghi, ho invitato i ragazzi del Liceo Artistico. C’è stata subito un’interazione tra la “vecchia” e la nuova generazione. In questo momento ad Asti sono attivi un Liceo Artistico (che io stessa ho frequentato), due Accademie di belle arti e il Castigliano con corsi di moda. Sono dei contenitori con potenziali artisti che vengono formati per poi intraprendere la carriera artistica. Stare vicino ai ragazzi, dar loro una concretezza lavorativa futura è uno dei miei intenti. Anche per questo serve uno spazio dove rilassarci, come si fa con la musica, imparando a usarla nel modo più corretto, come una fonte costante di sostegno e incoraggiamento per migliorare noi stessi.
Per il nostro progetto – conclude Garramone – ci vogliono due requisiti fondamentali: uno spazio adeguato e grande motivazione. E di quest’ultima io ne ho in abbondanza!».