La vice presidente SCA ha elaborato con “Asti al Centro” un concreto progetto che parte dalla struttura di via Gerbi
Tra i molti candidati che popolano queste elezioni amministrative per la città, nella lista “Asti al Centro” spicca la discesa in campo di Marilena Cervellino, Vice Presidente della Scuola Calcio Astigiana (SCA), società sportiva con 480 giovani atleti, coordinatrice di Pink Sca, la divisione femminile che milita in serie D e ideatrice, allenatrice, del progetto giovani calciatrici con mini atlete di età compresa fra i 6 e i 12 anni.
Nello sposare il progetto moderato “Dai valore al tuo voto, scegli persone per bene!” di Asti al Centro, Marilena Cervellino ha deciso di mettere a disposizione della città la sua esperienza per programmare nuovi interventi volti a migliorare le strutture sportive, elaborando un progetto che prevede un percorso che parte dal cuore dello sport astigiano: il Palazzetto dello Sport di Via Gerbi.
«La struttura – evidenzia Cervellino – è stata costruita più di sessant’anni fa e dopo i pur significativi lavori di manutenzione effettuati dal Comune negli ultimi anni, grazie a nuove opportunità di finanziamento potrebbe subire un importante intervento di riqualificazione. Penso a interventi di efficientamento energetico con utilizzo di energie rinnovabili migliorando decisamente la classe energetica dell’edificio, interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche e interventi di messa a norma dell’impianto elettrico e degli impianti in generale».
Ma concretamente dove si potrebbe attingere per finanziare queste nuove opere?
«Per il finanziamento di queste tipologie di interventi, oltre che con risorse proprie dell’Ente (qualora disponibili) si potrebbe accedere agli incentivi del conto termico del GSE che finanzia a fondo perduto fino al 50% delle spese sostenute e partecipando ai bandi dell’Istituto del Credito Sportivo che offrono mutui a tasso zero per periodi fino a 25 anni».
Per quanto riguarda invece specificatamente il calcio, cosa prevede il vostro progetto?
«Contestualmente ai lavori alla struttura del Palazzetto, il nostro progetto interverrebbe massicciamente sull’adiacente campo da calcio a 11. Prevediamo la sostituzione del tappeto erboso con un manto in erba sintetica che necessita di minori interventi di manutenzione e ne permette l’utilizzo in qualsiasi situazione atmosferica, la sostituzione dell’impianto di illuminazione e delle recinzioni esistenti, la posa in opera di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria sulla copertura dei locali spogliatoi».
Per questi lavori si attiverebbero altri finanziamenti?
«In questo caso – puntualizza Marilena Cervellino – il nostro progetto fa riferimento all’Art. 180 del D. Lgs. 50/2016 “Codice dei Contratti Pubblici”, laddove per la gestione dell’intera struttura si potrebbe pensare all’attivazione di un partenariato Pubblico/Privato in cui i ricavi di gestione dell’operatore economico provengono dal canone riconosciuto dall’ente concedente e/o da qualsiasi altra forma di contropartita economica ricevuta dal medesimo operatore economico, anche sotto forma di introito diretto della gestione del servizio ad utenza esterna. Nel caso di contratti di rendimento energetico o di prestazione energetica (EPC), i ricavi di gestione dell’operatore economico possono essere determinati e pagati in funzione del livello di miglioramento dell’efficienza energetica o di altri criteri di prestazione energetica stabiliti contrattualmente, purché quantificabili in relazione ai consumi».
Lei sembra molto decisa, determinata e fiduciosa, ma sovente molte opere vengono poi rallentate dalla burocrazia. Cosa le fa pensare che non sia così anche questa volta?
«Credo che siano cambiate le condizioni, a patto che ci si adegui ai tempi e si portino avanti seriamente i progetti. Le faccio un esempio: questi contratti pubblico-privati per il miglioramento dell’efficienza energetica, vengono onorati monitorando le infrastrutture energivore verificando l’effettivo efficientamento durante l’intera durata del contratto, anche avvalendosi di apposite piattaforme informatiche adibite per la raccolta, l’organizzazione, la gestione, l’elaborazione, la valutazione e il monitoraggio dei consumi energetici. Questo vuol dire convenienza e risultati garantiti sia per chi è proprietario delle strutture, il pubblico, che per chi le gestisce, il privato. In somma occorre essere seri e poi i risultati si ottengono. E questo dovrebbe essere un principio da applicare su tutte le strutture pubbliche, soprattutto quelle sportive».
Oltre a questi lavori strutturali cosa prevede il progetto?
«Noi di Asti al Centro – rivela Marilena Cervellino – abbiamo soppesato molto le richieste che ci provengono dalle famiglie e dagli astigiani e per questo motivo il progetto prende avvio da via Gerbi, dove constatiamo esserci meno criticità e si possa procedere subito concretamente con gli interventi. Fra questi vorremmo procedere inoltre con il miglioramento dell’adiacente itinerario ciclopedonale, compreso tra il ponte ferroviario della linea Asti – Torino ed il ponte ferroviario della linea Asti – Chivasso lungo il torrente Borbore. Qui è possibile, accedendo ai bandi regionali per il finanziamento di interventi di riqualificazione dei corpi idrici piemontesi, creare un percorso immerso nel verde, adatto a tutte le tipologie di utenti, riqualificando contestualmente l’asta del torrente e andando a migliorare la qualità delle acque».